Pagine e pagine

Certe pagine le disegno, con altre faccio un collage. Altre le rimetto a posto, buttando via quello che non serve più, o che in realtà non è mai servito, e riscoprendo così un po’ di bianco. Sì, perché il bianco non mi fa paura, così come il silenzio, così come perdere la linea di terra quando si va al largo.
Ma senza colori non potrei vivere, e ogni giorno ho un nuovo colore preferito.
Dicono che sono brava a schematizzare concetti anche complessi, a fare sintesi. Non sta a me giudicarlo, ma posso dire che davanti ad una pagina lavoro più per sottrazione che per addizione, e che nella vita mi piace ascoltare più che parlare, e mi piace guardare sempre tutto da un’altra prospettiva, la tua o la sua, dipende.
So anche che il dubbio mi guida come unica certezza, e che sono più liquida che solida. Non è facile da gestire, ma sto imparando a farci i conti e accettarlo con riconoscenza.

Poi ci sono le pagine che leggo, e che mi portano in infiniti altri mondi e dietro ad altri occhi. In alcuni mi riconosco, in altri sto molto scomoda, ma sempre imparo qualcosa. E la curiosità si alimenta da sé. Più stimoli ricevo, più pensieri metto in fila e più scopro che non ho ancora capito un bel niente…